Fotografia e Suggestioni

Viaggi

Il reportage di viaggio è uno dei lavori più faticosi. In uno scatto, in meno di un centesimo di secondo,  bisogna sintetizzare tutto quello che è intorno a noi: i rumori, gli odori e il movimento.
Prima di partire bisogna aver pensato a tutto per non avere mai un rimpianto, ma anche per riuscire a percorrere lunghi tragitti con una attrezzatura leggera e non ingombrante.
Se la fotografia è la scienza dei compromessi, il reportage di viaggio è la sua essenza.

 

 

La difficile arte del reportage di viaggio

Spesso nei reportage di viaggio la perfezione tecnica dello scatto non conta nulla.

Le fotografie mosse, sgranate e sbiadite in molti casi raccontano più storie di una cartolina che brilla nei suoi colori e nell’equilibrio della scena. Fotografie storte e sfocate ci trasmettono l’atmosfera che  permeava l’ambiente dove l’immagine è stata rubata.
La fotografia di strada porta a casa nostra l’avventura e il senso di inaspettato tipico del reportage di viaggio.Molte fotografie interessanti sono scattate con uno smartphone o una compatta, perché per cogliere l’essenza di un ambiente bisogna essere discreti.

Ma è valido anche un approccio diametralmente opposto.
Ci si presenta a viso aperto con una DSLR massiccia che affermi il nostro status di professionista della fotografia e si instaura un rapporto con le persone. In quest’ultimo caso coltivare la fotografia di strada ci offre un modo nuovo di entrare in contatto con persone e culture diverse.

Per i panorami invece le doti fondamentali sono la quiete e la pazienza. Saper aspettare il giorno ed il momento giusto è essenziale.
Spesso per trovare la luce che stiamo cercando occorre una pianificazione accurata del periodo dell’anno e nonostante tutto possono essere necessari diversi giorni di appostamento.
Infine, proprio quando sembra che il momento sia esattamente come lo vogliamo basta una nuvola che copre il sole a vanificare tutto.
Per un fotografo di panorami l’approccio calmo e pacato allo scatto deve essere pari a quello con cui un monaco zen si accosta alla realtà.

 

Ansel Adams

“Molti ritengono che le mie immagini rientrino nella categoria delle “foto realistiche”, mentre di fatto quanto offrono di reale risiede solo nella precisazione dell’immagine ottica; i loro valori sono invece decisamente “distaccati dalla realtà”. L’osservatore può accettarlo come realistico in quanto l’effetto visivo può essere plausibile, ma se fosse possibile metterli direttamente a confronto con i soggetti reali le differenze risulterebbero sorprendenti”